La Val d’Alpone, un patrimonio da scoprire

La Val d’Alpone, un patrimonio da scoprire

Presentati i risultati dell’anno della Strada del Vino Lessini Durello.
Parterre di eccezione a Durello and Friends.

Comunicato stampa n. 02/2019 a cura della Strada del Vino Lessini Durello

Un anno straordinario quello per la Strada del Lessini Durello, che forte di progetti territoriali ha presentato a Durello and Friends le attività dell’anno e soprattutto i progressi della candidatura della Val D’Alpone come patrimonio Unesco

Intervenuti al dibattito, oltre al Presidente della Strada Giamberto Bochese e Roberto Zorzin, paleontologo di fama internazionale – Riccardo Zanini di Alta Lessinia, Marco Sabellico, Gambero Rosso, Francesca Negri, giornalista e Claudio di Maria, AIS ionico etnea ed esperto di enoturismo

Il territorio della Val D’Alpone corrisponde all’ultima vallata a est della città di Verona, ai confini con la provincia di Vicenza. La valle segue il corso dell’omonimo torrente e comprende i comuni di Vestenanova, San Giovanni Ilarione, Montecchia di Crosara, Roncà e Monteforte d’Alpone. Ciò che accomuna la vallata sono diversi aspetti orografici, colturali, storico-culturali. L’intero territorio è stato riconosciuto dalla FAO Patrimonio Agricolo Globale per le sue tradizioni e la bellezza paesaggistica. Dal punto di vista dell’agricoltura, la vallata è omogenea nelle culture, dalla vite, con le varietà autoctone garganega e durella, al ciliegio, al castagno e all’olivo nella parte più a sud. Importante è anche la presenza di caseifici e allevamenti per la produzione del formaggio Monte Veronese DOP.

A livello culturale, il territorio rientra all’interno della candidatura della Val D’Alpone, Faune Flore e Rocce del Cenozoico per l’UNESCO. Bolca e Roncà sono infatti riconosciute universalmente come uno dei siti con maggiore biodiversità fossile al mondo, appartenente al periodo dell’Eocene, e i cui siti sono oggetto della cartografia turistica che verrà creata a supporto dell’ecomuseo. Oltre ai fossili diverse particolari conformazioni geologiche, come a esempio i basalti colonnari di San Giovanni Ilarione, sono dei siti rari e unici. Sui rilievi ci sono ancora testimonianze degli antichi castelli che punteggiavano la vallata nell’alto medioevo e per molti secoli il territorio ha subito le dominazioni di varie famiglie, oltre a quella veneziana.

Nel dibattito si sono presentate le opportunità turistiche per la vallata, ben illustrate da Sabellico e Negri, che hanno dato anche suggerimenti per la valorizzazione da un punto di vista mediatico, mentre Di Maria ha portato l’esempio della Strada del Vino dell’Etna, che sta portando avanti un percorso di sviluppo territoriale molto interessante. Il convegno è stato concluso con la presentazione dei risultati di Moonlight Lessinia, progetto di Alta Lessinia, nuovo socio della Strada e che ha dato appuntamento al 2020